Description

Maia
[…] Incontrammo colui
che i Latini chiamano Ulisse,
nelle acque di Leucade, sotto L’incontro d’Ulisse
le rogge e bianche rupi
che incombono al gorgo vorace,
presso l’isola macra
come corpo di rudi
ossa incrollabili estrutto
e sol d’argentea cintura
precinto. Lui vedemmo
su la nave incavata. E reggeva
ei nel pugno la scotta
spiando i volubili venti,
silenzioso; e il pìleo
tèstile dei marinai
coprìvagli il capo canuto,
la tunica breve il ginocchio
ferreo, la palpebra alquanto
l’occhio aguzzo; e vigile in ogni
muscolo era l’infaticata
possa del magnanimo cuore.
 
E non i tripodi massicci,
non i lebeti rotondi
sotto i banchi del legno
luceano, i bei doni
d’Alcinoo re dei Feaci,
né la veste né il manto
distesi ove colcarsi
e dormir potesse l’Eroe;
ma solo ei tolto s’avea l’arco
dell’allegra vendetta, l’arco
di vaste corna e di nervo
duro che teso stridette
come la rondine nunzia
del dì, quando ei scelse il quadrello
a fieder la strozza del proco.
 
Sol con quell’arco e con la nera
sua nave, lungi dalla casa
d’alto colmigno sonora
d’industri telai, proseguiva
il suo necessario travaglio
contra l’implacabile Mare. […]

Titre

Maia

Date

1903

Langue

Source

Wikisource (consulté le 1 mars 2022)

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