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[Extrait]
Tra i passaggi salienti di quella recensione, occorre sicuramente sottolineare il confronto tra Fattori e Claude Monet sul tema del mare. In particolare, Margherita Sarfatti s’era concentrata sul Riposo in Maremma di Fattori, allora conservato nella collezione del pittore Giovanni Malesci (Vicchio, 1884 - Milano, 1969), e così ne parlava: “quella nota di mare nel sole, tutto movimento, mentre la terra è brulla e immota, è un capolavoro di stile italiano, poiché non è il mare di Claude Monet, con tutti gli analitici particolari del suo movimento, secondo l’ora, la stagione, il tempo. È il mare: riassunto nei caratteri atipici definitivi”. Certo: è necessario spogliare il brano appena riportato di tutta quella retorica, tipica del periodo, che intende implicitamente proiettare l’arte di Fattori in un’ottica di presunta superiorità nei confronti di quella di Monet, ma è interessante il fatto che proprio l’elemento del mare costituisca il terreno su cui Sarfatti avanza il suo paragone. Il mare è, infatti, uno dei motivi più ricorrenti nell’arte di Giovanni Fattori. E l’artista livornese ne era pienamente consapevole: nei suoi Scritti autobiografici, il pittore si definiva un “osservatore minuzioso del mare, in tutte le sue fasi, ché amo il mare perché nato in città di mare”.
I macchiaioli, soggiornando per lunghi periodi a Castiglioncello, ebbero la possibilità di studiare in maniera continuativa gli effetti delle diverse intensità della luce sul paesaggio, e scelsero di produrre opere di piccolo formato (come la tavoletta di Fattori che ritrae Lega) in quanto da un lato più adatte a catturare rapidamente un momento della giornata (benché le opere venissero sempre terminate in studio), dall’altro perché meglio rispondenti a uno stile che voleva essere essenziale. Lo stesso Fattori fu ospite di Martelli a Castiglioncello nel 1867, e in quell’occasione ritrasse l’amico mentre riposava su di una sdraio, nel mezzo di un’idilliaca pineta, con il mare sullo sfondo. E scelse sempre una tavola di piccolo formato.
Per Fattori e colleghi non era inusuale recarsi con tele, tavolozze e pennelli in riva al mare, per sedersi sugli scogli o sulla spiaggia e cominciare a dipingere, a catturare con i colori la luce calda del Tirreno e della costa toscana, in giornate di sole, o di tempo variabile, e talvolta anche col cielo coperto.

Titre

Il mare nella pittura di Giovanni Fattori

Titre Alternatif

“Amo il mare perché nato in una città di mare”.

Éditeur

www.finestresullarte.info

Date

14/10/2018

Langue

Source

Accéder au site (consulté le 14 avril 2023)

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