Description

[Extrait]
Sul finire dell’Ottocento la canzone napoletana si presenta per alcuni tratti come il prototipo della musica di consumo italiana con proprie forme e testimoni[1]. Essa è allora un prodotto sonoro della prima era industriale destinato ad intrattenere gli appassionati dei raduni pubblici – come la celebre festa di Piedigrotta – e degli appuntamenti privati noti a Napoli con il nome di periodiche. Queste occasioni invogliavano l’ascoltatore ad acquistare lo spartito o l’incisione fonografica. Quella napoletana era una musica che rappresentava perfettamente il confine netto tra un’Italia contadina, regionale, esclusa dalla secolare questione della lingua nazionale, e un paese fortemente proiettato verso un inurbamento moderno sulla scia delle metropoli europee e americane. Un collante culturale, dunque, in grado di creare una produzione musicale “nazionale” senza rinunciare alla fisionomia dialettale che ancora costituiva il bagaglio distintivo dei repertori musicali italiani di intrattenimento all’indomani della raggiunta unità.

Titre

Per una storia della canzone napoletana nel continente americano

Éditeur

A.S.E.I. Archivio Storico dell'Emigrazione Italiana

Date

11/09/2006

Langue

Source

www.asei.eu/it (consulté le 3 juillet 2024)

Droits

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