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A parlare in dialetto napoletano è Liberato, il cantante incappucciato apparso dal nulla il 14 febbraio 2017 su YouTube con un brano intitolato Nove maggio, e da allora diventato fenomeno. I suoi pezzi superano gli 80 milioni di streaming, i live in cui non si fa mai vedere in volto sono cult dallo stadio Maradona di Napoli alla Kesselhaus di Berlino, passando per l’Ippodromo di San Siro. Liberato è come Elena Ferrante: le teorie sulla sua identità si moltiplicano, ma nessuna è mai certa. A tracciare un suo ritratto ora è il suo alter ego: il regista Francesco Lettieri, napoletano anche lui, classe 1985, autore dei videoclip più famosi di Liberato che hanno contribuito a cambiare l’immaginario visivo di Napoli e a rendere la sua musica ipermoderna e allo stesso tempo tradizionale. Il suo film Il segreto di Liberato, con le voci dello stesso rapper, di Simona Tabasco e di Nando Paone, arriva al cinema dal 9 maggio ed è un documentario che non è un documentario e un film d’animazione che non è solo un film d’animazione. E – spoiler – non ha l’obiettivo di svelare il volto del cantante. Perché più Liberato cela la sua identità, più si fonde con la sua città, Napoli. Lettieri il suo segreto lo conosce bene e si diverte ad alimentarlo. Durante l’intera durata di quest’intervista – sostiene – Liberato è seduto al suo fianco, stanno ultimando il montaggio del film: «Avevo pensato di far rispondere al telefono lui», spiega Lettieri, «ma mi ha detto che non era sicuro di conoscere tutte le risposte». (Source VanityFair, consulté le 6 octobre 2024)

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Titre

La Napoli segreta di Liberato (e Francesco Lettieri)

Éditeur

VanityFair.it

Date

09/05/2024

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Article web

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