Description

Non bisogna pensare ad una serenata romantica, ma ad un immergersi nel flusso energetico della laguna esattamente come la barca di pescatori in secondo piano con il suo lavoro entra in rapporto con questo flusso energetico, o come fatica o dome dolcezza e piacere. Sempre di una dietetica si tratta sia in un senso che nell’altro, di un flusso di energia e di scambio tra il corpo, l’ambiente naturale e gli altri. La laguna è, come abbiamo visto, una risorsa e una riserva inesauribile di questa energia e andarci dentro facilita questo flusso che oggi ci è quasi precluso dal tipo di vita che svolgiamo. Impariamo da questi dipinti a capire come era il flusso di energia tra l’uomo e l’ambiente per imitarlo e porre riparo ai danni del nostro mondo, almeno finché siamo in tempo.
“Il quadro vinse il primo premio per la pittura alla II Esposizione Internazionale della Biennale di Venezia (1897), dove apparve tra i più rappresentativi degli intenti di quell’ esposizione, che sollecitava l’arte italiana a un aggiornamento internazionale. Infatti, nel caratteristico scorcio lagunare, risaltano comunque gli aspetti della “maniera ultra-moderna”, così chiamata da Pica per individuare uno stile sovranazionale in cui artisti di culture diverse avevano trovato un comune linguaggio d’espressione, denominato”vitalismo”. L’assonanza evidente con l’arte d’oltralpe, si notava, allora, soprattutto nell’intonazione cromatica dei blu smorzati da un” giallo fioco che resta isolato senza riflessi”, per questo Morasso rimproverava all’artista di aver”sentito più nordicamente la luce che latinamente”, pensando forse alle spiagge di Skagen dipinte da Peter Severin Kreyer, l’artista più significativo della Norvegia, o ai laghi svedesi di Zorn. A parte il fatto che i riflessi del sole già inclinato sembrano invece diffusi ovunque, e rafforzati dal riverbero sulla vela del bragozzo, la cui macchia di colore si specchia nell’ acqua e si intreccia ai toni freddi e violacei del tramonto con effetti da abile colori sta, e che questi resteranno sempre i colori e le luci di Tito, le componenti del suo impressionismo internazionale in questo quadro non si fermano alla stesura cromatica.
Risalta subito l’inquadratura da taglio fotografico che presuppone l’aiuto della fotografia istantanea, della quale spesso allora gli artisti si avvalevano per sperimentare il virtuosismo di questo nuovo strumento capace di fermare qualcosa in movimento, che cerca di scorrere via. Per i pittori lo scenario che si riproponeva sempre ai loro occhi in laguna, i movimenti lenti e ritmati dei gondolieri che permettevano invece alla barca di scivolare veloce, era inevitabile richiamo e sfida alla resa dell’immagine in movimento, e infatti oltre a questi di Tito, ricordiamo i gondolieri, sempre in pose diagonali e tese e in scorci sfuggenti, degli acquerelli di Sargent o di Tito Il mio gondoliere di Zorn (1894).
Nel quadro di Tito non resta che la punta del “sandalo”, la barca veneziana leggera e rapida, ove ancora per poco sembrano arrestarsi le figure del barcaiolo e della giovane passeggera. Ed è in questo scorcio fuggevole, all’estrema sinistra, che si appressano le note di movimento e di colore del quadro. Ancora una volta il rosso è scelto per dare rilievo e allo stesso tempo l’impressione della profondità, ottenute attraverso il metodo stereoscopico della fotografia, e cioè introducendo un elemento molto ravvicinato che si riveste della nota di colore più acuta di tutta la superficie dipinta. Ugo Ojetti, infatti, osservando le opere di questo soggetto, che hanno proprio in Sulla laguna il loro prototipo, ad esempio In laguna del Museo di Budapest (1901), individua nella nota cromatica e nella contrapposizione delle diagonali”i due artefici per accentuare l’impeto di movimento”. Le figure, continua Ojetti, “appaiono in un lampo, Tito vuole sempre raffigurare una scena improvvisa, un’ azione passeggera”.
Gli stranieri di solito affittavano la gondola per la durata del loro soggiorno e il gondoliere, racconta Henry James, diventava “il loro doppio, la loro ombra, il loro complemento”. Tito ne ha ritratti moltissimi; con le loro “guance e colli bruniti” avevano posato per la Processione, il grande quadro vincitore alla I Biennale dove campeggiano nella loro maestà. In questo barcaiolo si riconosce la stessa razza, forse lo stesso modello. Prendiamo ancora a prestito le parole di Henry James che ci paiono le più appropriate per descriverlo nell’ angolatura fotografica dell’ intelligent obseruer: “l’ampia azione consente al rematore di gettarsi in avanti, teso ad un costante recupero del­ l’equilibrio [ … ] con la regolarità di un pendolo” (James, 1892, 1909). E le striature parallele del­ le onde a cui si contrappone la linea precisa del remo paiono prolungare l’azione fermata con rapidità dalle pennellate in chiaroscuro. L’impressionismo del­ l’artista ora allunga un braccio, ora si frammenta nervosamente nell’intreccio delle dita della ragazzina, nella quale viene fatto di scorgere gli stessi tratti somatici della Bolla di sapone, dipinta tre anni prima. D’altro canto in profondità si stempera il ritmo veloce del primo piano e, come nel San Marco (1899), lo sfondo presenta gli esiti di una foto sfuocata. Il “giallo fioco” acquieta il movimento e si creano come due registri temporali tra il primo e il secondo piano da immobile giornata assolata, accordati dal­ l’andamento del moto ondoso.
Il quadro fu acquistato dal barone Edoardo Franchetti insieme ad Autunno e donati entrambi alla Galleria d’Arte Moderna veneziana. Tito e il barone appassionato d’arte avevano stretto amicizia, testimoniata da alcune lettere del Franchetti conservate nel Fondo Tito. Ci sono congratulazioni all’artista per il risultato ottenuto all’Esposizione Universale di Parigi dove il quadro, che non si nomina (ma molto probabilmente si tratta proprio di Sulla laguna, il dono del barone alla Città di Venezia), ha riscosso un grande successo”. (AA. VV., Ettore Tito 1859-1941, Catalogo della Mostra a lui dedicata nel 1998 alla Fondazione Cini, Electa 1998, pp. 206-207). (Source diarteedibellezza, consulté le 9 octobre 2024)

Titre

Sulla laguna

Titre Alternatif

Sur la lagune

Éditeur

Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Modema di Ca’ Pesaro (IT)

Date

1897

Source

diarteedibellezza.wordpress.com (consulté le 9 octobre 2024)

Droits

Non libre de droits