Description

Il mercato del pesce è il luogo del commercio, cioè della relazione economica. Oggi noi abbiamo una realtà economica che ha perso la dimensione etica ed è ridotta ad uno scambio di merci e denaro in forma impersonale e tendente unicamente al profitto. Invece, il mercato del pesce è un tempio per la vita cittadina della laguna ed è chiaramente un luogo di relazioni etiche oltre che di compravendita di un alimento indispensabile per la vita. So vede che la relazione è diretta, umana, comunicativa di empatia e di relazione. Le donne sono al cento di questo flusso etico di relazionalità umana. E’ un altro modo in cui si vede emergere dalla pittura veneta un mondo sano, un modo di vivere che è ancora non ammalato dalle relazioni disumane e non etiche imposte dal potere del Pensiero Unico dominante.
“Questa “pescheria” si mostra, come Pescheria con madre e bambino del 1883, ancor più vibrante e bozzettistica, esempio di pittura realista da mercato internazionale. Lo giustificano i tagli arguti e accattivanti, il compiacente gioco di variazioni tra i popolani e l’abbigliamento curato delle classi più agiate, non estraneo neanche a Favretto che nel suo viaggio a Parigi aveva visto le dame di De Nittis, una cui eco lontana delle vesti bordate e arricciate si avverte anche in alcune figure di questi quadretti, il cui sapore resta tuttavia propriamente veneziano, mentre vi si osservano l’abilità e la libertà della resa tipiche di Tito. Nelle due pescherie più grandi il popolo veneziano abita il mercato con naturalezza e vigoria di forme, di stoffe piegate, di realismo descrittivo che attraversa i banchi del pesce. Dobbiamo riferirli alle immagini descritte da James poiché mostrano la vivezza come contemporaneità e come taglio. Anch’egli ricerca un “luogo particolarmente adatto per studiare la tipologia veneziana”. I prodotti delle isole vengono scaricati qui e i pescivendoli annunciano vociando la loro presenza. Tutti i sensi vi ricevono fortissimi stimoli; il luogo è saturo di caldo e di intensa luminosità, odoroso e pieno di grida”. Scorci rubati dal vero, da un giovane, ricordiamolo, che fin dai tempi dell’accademia si era posto tra gli sperimenta tori e che nella pescheria vociante aveva trovato un repertorio figurativo capace di coinvolgere tutti i sensi e di ferirli, per poi produrre gli esiti sulla tela come un chimico naturalista di zoliana memoria. (È degli anni Settanta la prima Pescheria nota). Così il profilo spigoloso del venditore al centro, che sembra alludere a qualche smorfia di convincimento che ricorda quella di un altro venditore, nella pescheria forse più giovanile che si conosca dell’ artista, dove a certe incertezze compositive si univano particolari di chiara ripresa dal vero, dialoga con l’espressione divertita della modella tante volte dipinta da Tito. Qui regna il colorito veneziano, la rosa appuntata tra i capelli, i lineamenti di quegli uomini segnati dal sole e dal vento, una delle tante conversazioni di compravendita incorniciata dalla folla e da una delle più belle nature morte di pesci in primo piano dipinte dall’ artista, dopo che si è dispersa quella doviziosa della grande Pescheria vecchia del 1887. Nel Novecento Tito non perderà interesse al soggetto e seguiranno altre pescherie più libere nell’impostazione e nel tratto impressionistico, a partire dalla Pescheria esposta alla Biennale del 1901. Una di queste ci conferma la derivazione fotografica, attraverso una foto istantanea ritrovata tra le carte dell’ artista che presenta la stessa identica composizione dipinta da Tito”. (AA. VV., Ettore Tito 1859-1941, Catalogo della Mostra a lui dedicata nel 1998 alla Fondazione Cini, Electa 1998, p. 200). (Source Diarteedibellezza, consulté le 10 octobre 2024)

Titre

Mercato del pesce a Venezia

Titre Alternatif

Marché au poisson à Venise

Éditeur

Milano, collezione P. L. G. (IT)

Date

1885

Format

Huile sur toile

Source

Diarteedibellezza.wordpress.com (consulté le 10 octobre 2024)

Droits

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