Description

[Extrait]
"Per gli scrittori sardi -interpreti raffinati di un patrimonio spirituale di popolo che deriva da una storia millenaria -il pericolo, retaggio di paure ataviche, arriva semmai dall’esterno, dal mare, dai popoli giunti per conquistare e per imporre le loro leggi. Questa simbiosi scrittore-Sardegna, questo tenace legame duale, sebbene trasfigurato sembra rimandare, nella prospettiva della Rudas, alla diade madre-figlio, al cordone ombelicale, al primo attaccamento del bambino alla propria madre, alla quale è simbolicamente omologabile la patria, la terra, la casa. L'insieme delle opere letterarie «ci restituisce, dunque, un'immagine dell’isola che è l'interessante testimonianza del modo in cui una comunità, attraverso la sua più alta espressione intellettuale, percepisce ed intende la terra in cui è nato e alla quale è unito, da un fortissimo legame di amore e di odio, di insofferenza o di nostalgia, e i tratti morali e del carattere che ne derivano».6Ma, attraverso che cosa si specifica questa rappresentazione di se stessi? Innanzitutto, come detto, attraverso il paesaggio, non di rado filtrato dalla memoria. La memoria come recupero di un mondo originario, ancestrale, primitivo. Quel mondo che, per narratori e poeti, nell’atto stesso della creazione artistica, paradossalmente ritorna ad essere centro e non più periferia. I pensieri e i ricordi si rapportano ai luoghisentiti, percepiti sensorialmente ed emotivamente, luoghi vissuti e amati. Lo spazio fisico e naturale si traduce in luogo dell’anima, condizione dell’esseree dell’esistere, talvolta sentimento inesprimibile, ai limiti dell’incomunicabilità:

Forse anchel’amore per i luoghi è solitario e inesprimibile come l’amore per le persone [...] Ripensando alla terrazza di Giarrana, ora che sono qui immobile, in questo letto, mi pare di poter ritrovare tutta la mia vita in quel ricordo. E anche questo sentimento è solitario, incomunicabile. Mia madre entra nella stanza, si siede accanto a me. Non sa quello che penso, che sento. Inutile tentare di dirglielo, se lei stessa non lo capisce, se dal profondo del suo essere non è mosso lo stesso sentimento, lo stesso pensiero. Entro quell’orizzonte, nell’amore di quel luogo che è soltanto mio, in quel bisogno di andarmene, di ritornare, nella nostalgia che continuava a durare anche quando ero tornato, tutta la mia vita si delimita, si sistema, diventa comprensibile come se laleggessi narrata in un libro. (G.DESSÌ, Le cartedi Michele Boschino, edizione critica a cura di Dino Manca, Cagliari, Cuec/Centro di Studi Filologici Sardi, 2011, p. 208.)"

[...]
La Deledda, ad esempio, iniziò il suo variegato e duraturo percorso di formazione a Nuoro, piccolo borgo dell’ex regno di Sardegna, in una temperie culturale e morale che fu quella propria del «villaggio», di un microcosmo non urbano, antropologicamente connotato, con propria lingua, propri saperi, propri sistemi valoriali, propri reticoli di esclusione e inclusione, proprie leggi e consuetudini difficilmente traducibili attraverso codici e sistemi segnici d'inappartenenza; una civiltà agro-pastorale le cui pulsioni primordiali e i cui miti, tipi e archetipi divennero da subito per lei fonte di ispirazione e oggetto inesauribile di scrittura:
La Deledda potrebbe vivere senza la Sardegna ma non potrebbe essere senza gli anni della sua formazione in Sardegna, nel mondo chiuso di Nuoro. È a Nuoro che ha cominciato a sentire e in maniera così forte la sua educazione, è a Nuoro che è nata Cosima, forse l’immagine più felice di quella natura che aveva accettato e prima cercato di vivere in un altro mondo. Ecco perché si sbaglia quando la si considera una scrittrice regionale, ecco perché si sta nel vero quando la si coglie nel suo segreto più intimo del grande sogno. (C.BO, Grazia Deledda, oggi, in «Accademie e Biblioteched'Italia», LIV (1986), Roma, Fratelli Palombi Editori, p. 1)



Collection

Documents Iles

Titre

La rappresentazione dell’Isola nelle opere degli autori sardi: il paesaggio, la Storia e la memoria.

Titre Alternatif

in La letteratura degli italiani : rotte, confini, paesaggi

Créateur

Éditeur

DIRAS (DIRAAS), Università degli Studi di Genova

Date

2012

Identifiant

ISBN 978-88-906601-1-5

Droits

Non libre de droits