Description

[Abstract]
Attraverso l’attenta disamina di un nutrito corpus di articoli, saggi e monografie, questo lavoro si propone di analizzare la presenza della donna nell’opera di Pavese seguendo tre distinte direzioni tematiche : l’aspetto della donna, il suo rapporto con la natura e il tema della misoginia. La donna appare come un essere dal duplice aspetto : da un lato donna-terra-madre, legata all’ambiente contadino dell’infanzia ; dall’altro figura beffarda, lontana, estranea ed irragiungibile, immagine questa coincidente con il polo negativo della città.

[Extrait]
Da un’analisi della critica letteraria italiana e francese, negli anni dal 1940 fino ad oggi emergono alcune linee interpretative spesso in contrasto. Nel quadro di una più vasta repertorazione volta a ricostruire lo stato degli studi pavesiani, si ritiene utile isolare un tema e ripercorrerlo nello sviluppo degli studi critici, nell’intento di anticipare alcune conclusioni sulla storia dell’interpretazione dell’opera di Pavese. Su un insieme di duecentocinquanta articoli esaminati sull’autore in questione, una settantina concerne, nell’insieme o passionalmente il tema della donna. Sarà questo pertanto il nucleo di studi su cui ci soffermeremo.
Suddivideremo l’analisi di questo corpus secondo tre linee : l’aspetto delle donne in Pavese, il rapporto della donna con la natura, ed infine il tema della misoginia pavesiana.
Grande rilievo si deve anzitutto dare ad un lavoro di Franco Giacone1 – l’unico, interamente dedicato al tema –, che, dopo aver espresso la difficoltà di cogliere una struttura unitaria nell’opera di Pavese, decide di trattare il tema della donna sotto forma di categorie [donna-natura, donna-sesso, donna-madre, donna-se stesso, donna genericamente intesa], ed analizza per prima la figura donna-natura, privilegiata dallo stesso Pavese : la donna viene confrontata alla nube in Notturno (« Tu non sei che una nube dolcissima, bianca »), oppure al sole, alla terra, o all’acqua. Sono raffigurazioni del primo Pavese (Lavorare stanca), che si riportano all’atmosfera delle Langhe, la sua terra. In seguito, non solo in Dopo (« La collina è distesa... la compagna era stesa con me : ... la compagna non vede la nuda collina ») e in Paesaggio I (« Sogghignano ai gruppi di donne / e domandano quando, vestite di pelli di capra, / siederanno su tante colline a annerirsi al sole... ») ma anche in La Bella Estate c’è un accostamento della donna alla collina (« Io ti prendo una donna e te la stendo come se fosse una collina in cielo neutro »).

Contenus liés

FEMME
Italie
20e siècle

Titre

Le donne di Pavese in Pavese

Titre Alternatif

Les femmes de Pavese chez Pavese

Créateur

Éditeur

Revue "Italies", Centre Aixois d’Études Romanes (CAER), Aix Marseille Université. (FR)

Date

1999/3
Mis en ligne sur Journals.open édition le 30/03/2010

Langue

Format

pp. 149-163

Source

Journals.openedition.org (consulté le 29 juin 2023)

Droits

Droits négociés